Ulysses: riflessioni in successione

Ulysses: riflessioni in successione

Ulysses è il titolo di un libro, considerato pietra miliare della letteratura mondiale, scritto da James Joyce in cui i pensieri del protagonista fluiscono in continuazione senza un apparente nesso logico, come succede, del resto nella nostra mente: i pensieri nascono, si sviluppano, vengono sorpassati da altri pensieri e poi ne arrivano altri.


E' indubbiamente di difficile lettura: molti lo hanno iniziato, non tutti lo hanno terminato.
Ecco io inzio a creare uno spazio dove scrivere riflessioni, pensieri, considerazioni, scombinate tra loro ma che, forse hanno un filo logico e che spero, alla fine aprano delle finestre sul mondo.

Scrivo, per diletto, ciò che mi frulla nella mente e non pretendo, sia chiaro, compararmi a James Joyce (come potrei?) né narrare la vita di nessuno (nel romanzo il protagonista, piccolo borghese impegnato a tradire la moglie,  è Ulisse, l'eroe omerico, la moglie è Penelope e Telemaco è un personaggio colto, estetizzante, problematico).

Secondo quando leggo (in internet che, si dice, essere poco attendibile) il protagonista (Ulisse) è l'avventura dell'uomo nel mondo.
Ecco questo zibaldone di pensieri potrebbe essere la mia avventura di un mondo guardato attraverso, giornali, persone, fatti, narrazioni.

Per ora mi fermo: seguiranno pensieri! 

11 Settembre: mi ha colpito uno scritto di alcuni giorni or sono che  raccontava fatti ben noti ma che  pareva mettere in dubbio cause e motivi della Rivoluzione Francese di quella russa, del nazionalsocialismo, delle torri gemelle e altro.
Chiudeva dicendo" si potrebbe continuare ore con semplici esempi storici di tutti i tipi. Chi dubita è complottista."
Sono rimasto spiazzato. Forse sono fantasie di chi scrive.

23 Settembre: informazione e controinformazione chissà perche' "tutti" (giornali, telegiornali, articolisti vari)  si sbracciano a dire che solo ciò che dicono/raccontano/scrivono loro è la verità. Quella raccontata dagli altri è falsità, bugia, negazione della scienza. Leggo dissertazioni di tutti ed il sospetto che il vero sia filtrato da chi scrive è forte anzi una certezza soprattutto dopo aver visto, ad Ibiza,  la realtà di persone che non vivono più nel mondo reale ma in quello virtuale dei social che raccontano un mondo che esiste solo nella testa di chi guarda (un poco come la bellezza che esiste solo negli occhi di chi guarda) dopo aver cancellato, anno dopo anno, la cultura creata e stratificata in millenni.