Sono stato ad ExpoDubai2020: che esperienza!
Ho intensamente vissuto ExpoMilano 2015 e mi è piaciuto!
Ho apprezzato che, a Milano, si sia dato vita e corpo non ad oggetti ma a idee, proposte, tecnologia.
Giuseppe Sala, all'epoca commissario unico, nel catalogo ufficiale dell'evento, dichiarava che ExpoMilano 2015 si presentava "non come un puro evento espositivo bensì come una opportunità di dialogo e di confronto sui temi della nutrizione".
54 paesi aderirono all'evento: un successo secondo Sala.
Unico flop il padiglione Italia: non è stato pronto nel tempo previsto, esponeva poco di innovativo e soprattutto se il titolo era "Nutrire il pianeta - Energia per la vita" l'Italia non centrò il tema.
A scuola l'Italia avrebbe preso "non classificabile": perdonai l'Italia.
Mi stupì che l'Italia, dato un tema non avesse saputo rispondere.
Progettista dello stand lo studio "Nemesi e Partners". Non so chi fossero gli architetti impegnati, il testo non lo dice.
Dopo tanta attesa sono andato a ExpoDubai2020: che meraviglia!
190 paesi (praticamente tutto il mondo) sono presenti con un padiglione. E che padiglioni!
Mi piace pensare che sia stato ExpoMilano a rilanciare il valore di expo.
C'è stato, però, un momento in cui mi sono vergognato: quando?
Quando ho visitato, visito e cercato di capire il padiglione del nostro paese.
Iniziamo dalla cosa più eclatante: i giovani che avrebbero dovuto accogliere i visitatori non erano per nulla disponibili ad accogliere i visitatori. Italianamente chiacchieravano tra loro, guardavano l'invasivo schermo del telefono e a domanda, svogliatamente, rispondevano... a monosillabi.
va beh..sarà il caldo!
Leggo il titolo scritto sul tetto: "la bellezza unisce le persone": qualche cosa di meno usato no?
Va beh... Guardo lo stand: disarmonico. Se la bellezza è armonia non alberga qui. Va beh.
Leggo sul sito internet del padiglione che utilizzano materiale riciclato e guardi le corde: ti viene in mente che nella pianura padana (ma credo anche altrove) per anni hanno utilizzato le corde sulle porte di ingresso per tenere lontane le mosche e qui ti pare che si siano ispirati a quelle "moschirole".
Vorranno tenere lontani gli insetti e il caldo o i visitatori? Va beh.
Entro nel padiglione (pare sporco), lo percorro e vedo, nell'ordine, la testa del Davide, dei mosaici ravennati, la serie di Fibonacci (?) che, su 20 che eravamo, solo 3 persone han riconosciuto/avuto il dubbio che i numeri fossero la serie e mi domando il senso della collocazione della serie.
Forse per indicare il numero aureo? (la bellezza?). Onestamente di difficile comprensione.
La realizzazione della serie nel padiglione rimanda alle luminose di Marco Lodola o, meglio, al neon di Fontana: chissà!
Poi un treno alta velocità sfreccia sulla parete: dovrebbe raccontare l'Italia poichè fa vedere i nomi delle città in cui transita.
Infine dei ricicli (così mi pare di ricordare) dal precedente expo per rappresentare le Regioni italiane e nemmeno tutte (ma siamo italiani o siamo lombardi, toscani, laziali etc?) e poi esci. Fine!
Difficile da capire lo stand e mi sfugge la bellezza.
Ottimo riciclare ma il senso dovrebbe essere più intuitivo.
Lo studio "Ratti, Rota Gatto & FM Partners", per me, non ha centrato il tema: quali sono le opportunità che si leggono nel padiglione e di conseguenza in Italia?
Tutt'intorno gli altri 189 padiglioni raccontano idee (non tutti ed a volte con idee ripetitive) che comunicano con video ipertecnologici, coinvolgenti, divertenti e docenti e ti domandi ma noi, Italia, siamo in grado di essere innovativi o, almeno, comunicativi uscendo dal loop autoreferenziale e monotono in cui ci han messo una serie di ministri della cultura uno meno propositivo dell'altro?
Il padiglione Italia a Expo Dubai non mi rappresenta e ti invito a visitarlo: attendo un tuo giudizio.
Io mi sono vergognato per la pochezza della proposta e i soldi spesi, troppi, dato il risultato!
Ma posso sbagliare: attendo fiducioso chi mi farà cambiare idea e tornare ad essere orgoglioso del mio paese che, ancora 123 anni dopo, commemora i fanti morti senza motivo (cosa di per sé giusta) ma che non processa chi, quei poveri fanti, li ha mandati a morire per di più fucilandoli se si rifiutavano di andare alla morte!
Sursum Corda e vogliamoci bene...siamo italiani!
Ho apprezzato che, a Milano, si sia dato vita e corpo non ad oggetti ma a idee, proposte, tecnologia.
Giuseppe Sala, all'epoca commissario unico, nel catalogo ufficiale dell'evento, dichiarava che ExpoMilano 2015 si presentava "non come un puro evento espositivo bensì come una opportunità di dialogo e di confronto sui temi della nutrizione".
54 paesi aderirono all'evento: un successo secondo Sala.
Unico flop il padiglione Italia: non è stato pronto nel tempo previsto, esponeva poco di innovativo e soprattutto se il titolo era "Nutrire il pianeta - Energia per la vita" l'Italia non centrò il tema.
A scuola l'Italia avrebbe preso "non classificabile": perdonai l'Italia.
Mi stupì che l'Italia, dato un tema non avesse saputo rispondere.
Progettista dello stand lo studio "Nemesi e Partners". Non so chi fossero gli architetti impegnati, il testo non lo dice.
Dopo tanta attesa sono andato a ExpoDubai2020: che meraviglia!
190 paesi (praticamente tutto il mondo) sono presenti con un padiglione. E che padiglioni!
Mi piace pensare che sia stato ExpoMilano a rilanciare il valore di expo.
C'è stato, però, un momento in cui mi sono vergognato: quando?
Quando ho visitato, visito e cercato di capire il padiglione del nostro paese.
Iniziamo dalla cosa più eclatante: i giovani che avrebbero dovuto accogliere i visitatori non erano per nulla disponibili ad accogliere i visitatori. Italianamente chiacchieravano tra loro, guardavano l'invasivo schermo del telefono e a domanda, svogliatamente, rispondevano... a monosillabi.
va beh..sarà il caldo!
Leggo il titolo scritto sul tetto: "la bellezza unisce le persone": qualche cosa di meno usato no?
Va beh... Guardo lo stand: disarmonico. Se la bellezza è armonia non alberga qui. Va beh.
Leggo sul sito internet del padiglione che utilizzano materiale riciclato e guardi le corde: ti viene in mente che nella pianura padana (ma credo anche altrove) per anni hanno utilizzato le corde sulle porte di ingresso per tenere lontane le mosche e qui ti pare che si siano ispirati a quelle "moschirole".
Vorranno tenere lontani gli insetti e il caldo o i visitatori? Va beh.
Entro nel padiglione (pare sporco), lo percorro e vedo, nell'ordine, la testa del Davide, dei mosaici ravennati, la serie di Fibonacci (?) che, su 20 che eravamo, solo 3 persone han riconosciuto/avuto il dubbio che i numeri fossero la serie e mi domando il senso della collocazione della serie.
Forse per indicare il numero aureo? (la bellezza?). Onestamente di difficile comprensione.
La realizzazione della serie nel padiglione rimanda alle luminose di Marco Lodola o, meglio, al neon di Fontana: chissà!
Poi un treno alta velocità sfreccia sulla parete: dovrebbe raccontare l'Italia poichè fa vedere i nomi delle città in cui transita.
Infine dei ricicli (così mi pare di ricordare) dal precedente expo per rappresentare le Regioni italiane e nemmeno tutte (ma siamo italiani o siamo lombardi, toscani, laziali etc?) e poi esci. Fine!
Difficile da capire lo stand e mi sfugge la bellezza.
Ottimo riciclare ma il senso dovrebbe essere più intuitivo.
Lo studio "Ratti, Rota Gatto & FM Partners", per me, non ha centrato il tema: quali sono le opportunità che si leggono nel padiglione e di conseguenza in Italia?
Tutt'intorno gli altri 189 padiglioni raccontano idee (non tutti ed a volte con idee ripetitive) che comunicano con video ipertecnologici, coinvolgenti, divertenti e docenti e ti domandi ma noi, Italia, siamo in grado di essere innovativi o, almeno, comunicativi uscendo dal loop autoreferenziale e monotono in cui ci han messo una serie di ministri della cultura uno meno propositivo dell'altro?
Il padiglione Italia a Expo Dubai non mi rappresenta e ti invito a visitarlo: attendo un tuo giudizio.
Io mi sono vergognato per la pochezza della proposta e i soldi spesi, troppi, dato il risultato!
Ma posso sbagliare: attendo fiducioso chi mi farà cambiare idea e tornare ad essere orgoglioso del mio paese che, ancora 123 anni dopo, commemora i fanti morti senza motivo (cosa di per sé giusta) ma che non processa chi, quei poveri fanti, li ha mandati a morire per di più fucilandoli se si rifiutavano di andare alla morte!
Sursum Corda e vogliamoci bene...siamo italiani!