Quella Volta che scalai il Kilimanjaro

Quella Volta che scalai il Kilimanjaro

Almeno una volta in vita, almeno quando compi 50 anni  desideri fare un qualche cosa che, quando ti volti indietro, quando fai il bilancio, tu possa dire: Ecco, anche io  l'ho fatto!

Cosa ho fatto io per dire che, si, qualche cosa di indimenticabile ho fatto? 
beh.... sono salito alla vetta del Kilimangiaro, la regina d’Africa, la montagna più alta: 5895 metri.

E dopo esserci stato dico..... 5895 metri di bellezza!

Il parto è stato difficoltoso: già nel 1992 volevo scalare la montagna ma, fortunatamente, non lo ho fatto (ma questa è un'altra storia). Nel 2011 non volevo sbagliare, volevo partire, salire e fare la classica fotografia ricordo (che poi non ho fatto) sotto il cartello della vetta.

Quante volte ho guardato, in internet, sui libri, ovunque, quel cartello che dice "Uhuru Paek, 5895 metri"

Innanzitutto ho iniziato a scalare cercando compagni di avventura.
Detto fatto due sventurati, luca e luca, li trovai.
Poi ho cercato la via migliore: per ascendere la montagna ci sono varie vie e noi scegliemmo la Rongai Route che, personalmente, dopo averla percorsa, consiglio.

Perchè la consiglio? Perchè è una giusta via di mezzo.

La via più facile è la direttissima la Marangu: vien detta "Coca Cola Route" e si dorme in rifugi (sempre gelidi ma rifugi). 4 Giorni e si è in vetta.
E' la più battuta poichè ha il costo minore ma anche la minor possibilità di successo perchè non si ha molto tempo per acclimatarsi.
In questa via ci si può aggregare a scalatori sconosciuti  e cosi dividere i costi.

Esistevano ed esistono, poi, la Machame detta la "Wiskey Route" poichè rispetto alla Coca Cola è più difficoltosa  ma con maggior possibilità di successo, poi Shira e Umbwe (oggi ne han create altre di strde) e infine la Rongai Route.

Quale il vantaggio della Rongai?  E' poco battuta non perchè la più difficile ma perchè lontana da raggiungere e non sempre semplicissima. Come tutte le vie attraversa la zona della foresta tropicale (dove piove sempre) e poi si affronta, dal lato Nord la Montagna. Al ritorno si discende il fianco del Vulcano seguendo la "Coca Cola route" e così si vedono due versati del kilimanjaro che è diverso a secondo della parte che scali.
Tutte le vie, eccetto la Marangu permettono di vedere due versanti del monte.

Noi scegliemmo la Rongai, dopo lunga consultazione, perchè ha la maggiore percentuale di non essere "aggrediti" dal mal di montagna: si passa più tempo in montagna ed un giorno, necessariamente si ridiscende dai 5000 metri ai 4200 metri e poi si risale ai 5000. 
Ci si acclimata meglio.

E così partii:  per le prime 4 notti non incontrai nessun altro scalatore. La montagna era tutta per noi: i paesaggi si susseguivano differenti, la natura cambiava, la vetta (Uhuru Peak), nella realtà una delle vette, la più alta, sembrava li che si poteva toccare ma era lontana.
Ogni sera la ammiravo speranzoso: la paura del fallimento, ossia il mal di montagna, è stato il compagno di viaggio costante.
Beh altri Compagni di tenda, non di scalata, erano dei simpatici roditori che si infilavano nelle scarpe nottetempo (al mattino era opportuno controllare che non si fossero fermati nella scarpa a dormire).

E arrivò la notte finale, quella della salita: si parte alle ore 12 (di notte)  per raggiungere la vetta.
Perchè a mezzanotte? Me lo sono chiesto più volte: perchè all'alba, quando sorge il sole biosgna essere su, in vetta per godersi il paesaggio.
La salità e laboriosa: si sale lungo una morena alquanto sciolta. Un passo avanti, due indietro.
Il vento, gelido, fischia fino a Stella Peak.

L'ultima notte incontrai la folla: un catena umana che lentamente aggrediva il fianco della Regina d'Africa.

E cosi, Il 1° novembre, raggiunsi, in una atmosfera rarefatta e meravigliosa, la vetta!

Le lacrime iniziarono a scendere, da sole, irrefrenabili, copiose a 100 metri dal faticoso traguardo.
Erano lacrime di gioia. È stata la prima volta che ho pianto di gioia.

La fatica,  che ti pare terribile, della salita notturna è ricompensata dalla visione, sulla linea dell’orizzonte di una striscia arancio che divide il blu della notte dal blu della mattina e poi da un colore giallo/arancio che rende il paesaggio irreale ed infine il cartello:

Uhuru Peak 5895 metri!

Ecco questo l'evento per me memorabile, quello da raccontare: aver visto l'alba, quella particolare alba a 5895 metri in capo alla regina d'africa!