Myanmar: ascoltare la Birmania

Myanmar: ascoltare la Birmania

Quando hai 20 anni e tutto è nuovo ascolti con attenzione i racconti di viaggio di chi ci è stato in un luogo.

Uno dei racconti più gettonati tra i viaggiatori era Myanmar o meglio "la Birmania".
Di Myanmar c'era chi raccontava degli alberghi lussuosi ma decaduti, chi del cibo speziato ma gustoso, chi delle strade sconnesse e polverose, chi dei tessuti e degli oggetti in lacca, chi dei mercati e chi dei monumenti: un universo composito di racconti dove ognuno dava il proprio contributo con un denominatore comune: lo stupore.

Io ascoltavo, assorbivo come una spugna e facevo una sintesi creando il mio Myanmar, o meglio la mia Birmania, il paese che avrei voluto visitare. Il sogno non si è avverato subito ma, alla fine, ce l'ho fatta!

E dalla prima volta che sono tornato, meravigliato, sono ritornato ogni volta meravigliato del paese e della sua cultura.

Che dire della Birmania: innanzitutto il nome. Birmania non è il nome corretto.

I Birmani sono una delle popolazioni che vivono nella pianura dell'Irrawady  fiume che nasce nella catena dell'Himalaya e che sfocia nel mar delle Andamane.
Ebbero varie capitali, tra cui Bagan e crearono un impero sottomettendo altre popolazioni.
Oggi i birmani sono la maggioranza degli abitanti del Myanmar che è la somma di tante popolazioni. 

I colonialisti inglesi, da impero birmano, allargarono il nome al territorio chiamandolo Birmania.
Io con questo nome ci sono cresciuto ed è stato difficile estirparlo: solo dopo aver formattato il cervello ed averlo riscritto ho capito che, Myanmar è il nome corretto.

Non si può però dimenticare che i birmani sono stati la cultura egemone che ha plasmato il territorio ma inizi a vedere e capire le differenze dopo aver visitato il paese più e più volte, magari partendo da un dettaglio che ti colpisce.
Quale è stato il mio dettaglio illuminante?  La lacca che merita un articolo tutto suo!

Lacca a parte la prima vera, grande impressione travolgente è stata la natura e la gente.
Il mio mondo è quello edificato e moderno dell'Europa: vedere un mondo in cui l'uomo è, ancora, parte della natura e non ne è il padrone apre il cuore.
Certo osservavo il tutto da un moderno mezzo ma vedere come era il mondo mi ha riempito di stupore.

Ma il bello della "mia Birmania" non erano solo le strade bianche, i carri trainati da buoi e le risaie erano le persone che non descrivo perchè non voglio cadere nella banalità delle parole usate e riusate. Ma le persone, il modo di essere e di comportarsi è stato "strappacuore".

Invito a leggere : "l'arte di ascoltare i battiti del cuore". 
Dopo che tu lettore che hai la compiacenza di leggere queste righe lo avrai fatto allora parleremo della Birmania e potrai comprendermi e, forse, condividere.