Lusso di un calzino?

Lusso di un calzino?

Ma come bisogna comportarsi ad un Primo Appuntamento se vogliamo impressionare chi ci sta davanti? 

Che l’abito faccia il monaco è risaputo e ritengo che, nessuno, abbia dubbi che per ogni occasione ci vuole l’abito giusto, quello che ti fa splendere.


Chi si reca ad un colloquio di lavoro in banca indosserà uno “spezzato” da giorno con cravatta se uomo o un abito che scivola flessuoso lungo il corpo se donna e un semplice filo di perle oltre ad un filo di trucco. 

Chi intende entrare nel mondo della finanza sfoggerà un completo blu o grigio (ma meglio blu) con camicia bianca per comunicare rispetto per le tradizioni e solidità mentre chi intende fare il giocoliere, probabilmente, scenderà in campo con un abbigliamento comodo e con colori sgargianti che, a colpo d’occhio, attirano l’attenzione.

 

E che dire dello sposo che si mette il miglior abito possibile per impressionare, rassicurare, convincere la sua amata bene che, seppur da tempo si conoscono che lei, proprio lei sarà la fortunata metà di una gemma preziosa, così come la sposa si acconcia con veli e fiori e vuole stupire con un abito “un poco diverso” nel colore (avorio anziché bianco) e nella foggia per dire che lei potrà stupire, tutta la vita, l’amore della sua vita!

 

Non parliamo dei colori: dotti studi rendono noto che ogni colore parla, racconta di te. Leggi, ad esempio, il sito Alfemminile.com cosa dice dei colori: bianco, giallo, blu, rosso, nero, verde, rosa e tanti altri ognuno ha un suo significato. Indossare un colore piuttosto che un altro è comunicazione pura.

 

Ogni mattina affrontiamo il dramma del “cosa mi metto” per essere perfetti o almeno tentare di esserlo e se decidi, magari in un impeto di follia o per una scommessa, di partecipare ad una trasmissione come “Primo Appuntamento” in cui incontrerai “al buio” una persona che potrebbe essere l’amore della tua vita beh allora il dilemma del cosa mi metto diventa assillante: vuoi a tutti i costi colpire, essere certo di essere scelto, vuoi diventare il suo alfa anche solo per quella sera.

 

Ecco allora che scegli il colore che si addice al tuo incarnato e poi scegli le scarpe ed i calzini ideali per dare un tocco di colore al tutto: camicia bianca, perché senza quella proprio non ci sai stare, maglione blu in lana di kashmir, pantaloni del medesimo colore e lasci il compito di far sapere che, apparentemente pacato, hai dentro “uno spirito guerrier che rugge” alle calze colorate ed alle scarpe che, bada bene richiamano il colore della giacca che è rossa, fuoco o amore.

 

Insomma col rosso del guscio esterno cerchi di attirare l’attenzione: l’occhio deve correre a te e chi ti guarda deve pensare che sei attivo e intraprendente, poi ti liberi del bozzolo ed esce un essere umano pacato, riflessivo e rassicurante ma che lascia intendere un tocco di pazzia che non fa mai male, con il calzino colorato ed allegro.

Comunichi al mondo, o almeno credi di comunicare, che sei un uomo solido ma allegro e che sei la scelta giusta se cerchi sicurezza e un pizzico di follia.

E qui entra in gioco la semiotica. Cosa dice la semiotica? Che chi emette un segnale per un ricevente deve sincerarsi che quel messaggio venga decodificato correttamente con la stessa area di interpretazione di chi lo emette, il segnale.

Difficile però avere dubbi sulla scelta dei colori: indossi i più rassicuranti della tavolozza e e ti comporti bene ma…. e c’è sempre un ma… non bisogna mai dimenticare che davanti a te troverai un mondo totalmente diverso dal tuo!

….e tutte le divisioni peggiori nascono da una decodificazione errata di un messaggio

 

Il lusso però non ti inganna: sai benissimo che il lusso è riconoscibile da tutti e che un dettaglio, un solo dettaglio,  ossia quelle calze variopinte che si intravedono sotto i sobri pantaloni blu, ti qualificherà per uno che osa, per uno che non ha paura di far sapere che investe anche nelle calze fatte in esclusiva tanto da posizionarti nella piramide del lusso (vedi Danielle Alleres nel suo articolo: Les Jeunes et le luxe – generation cameleon) al vertice tra chi ha classe naturale e distintiva!

Ma anche il lusso è traditore perché l’oggetto di lusso deve essere riconosciuto come tale: se io non conosco la tal marca di champagne e magari la sua etichetta non appaga il mio gusto estetico beh allora non do valore a quella sfortunata bottiglia che è giunta nelle mie mani e la svaluto... quella bottiglia è "dar una perla ai porci"


E quindi?  come si fa a impressionare una persona? Non si sa….

forse solo se si fronteggiano due persone che hanno la stessa scala valoriale… allora scocca la scintilla

E magari ti illudi, credi di aver fortuna perché chi ti sta davanti dice che insegna marketing, estetica, psicologia e portamento e, di certo, saprà riconoscere la perla rara che si cela davanti ai suoi occhi!

Ma ahimè la scienza non ti aiuta, gli studi nemmeno: non esiste peggior cieco di chi non vuol vedere! 

E non dimentichiamo mai che anche la controparte emette segnali che dobbiamo saper cogliere