Louvre Abu Dhabi: Impossibile non parlarne!

Louvre Abu Dhabi: Impossibile non parlarne!

Confesso: ho sempre trovato i musei incredibilmente noiosi!

Ebbene si, l'ho detto.... i musei mi annoiavano e, a onor del vero, molti ancora mi annoiano. 
Ora lo so, le labbra di alcuni si incresperanno e diranno: "vedi? l'ho sempre detto io che quel li è un po' barlafuso!"
ma...c'è un ma, c'è una piccola difesa per me e cioè che i musei con tutti quegli oggetti esposti, tanti e spesso tutto uguali non riescono a rapire la mia attenzione.

Ero troppo intelligente (mi piace pensare) per quei musei che non riuscivano a catturare la mia mente che riusciva, mentre ammiravo gli oggetti a svagarsi e così, in breve, ad annoiarsi.

E' però passata molta acqua sotto i ponti e molto modo di comunicare è cambiato: la comunicazione visiva è prepotentemente entrata nel nostro quotidiano e i musei si sono adeguati.
I musei hanno capito che per attirare l'attenzione  è sufficiente e necessario esporre pochi pezzi ma soprattutto creare attorno un contesto che faciliti la loro comprensione o che, al limiti, li renda esteticamente belli in assoluto.

Musei così si contano sulla punta delle dita e spesso, ahimè, non albergano nella vecchia Europa!

Ma nel 2019 sono stato ad Abu Dhabi e tutto è cambiato: ho visitato un museo di cui mi sono innamorato perchè lo ho capito fin dal primo sguardo...un museo che mi ha rapito: Louvre Abu Dhabi!

Perchè ti chiederai?
Beh è semplice per la chiarezza espositiva che chiunque, anche il più refrattario ai musei, capisce.
Louvre Abu Dhabi racconta per immagini (che poi sono i reperti ed il contesto) la storia della cultura umana, il suo divenire, il suo cambiare nel corso dei secoli.

Il museo lo puoi gustare in tanti modi: come la storia generale del divenire umano, come contenitore espositivo di singoli manufatti, bellissimi, come architettura moderna, come armonia e bilanciamento espositivo.

Arrivi nel parcheggio e vedi l'edificio del museo: esce dall'acqua! 
E' bianco e circondato dal blu del mare e sopra una immensa cupola di acciaio lo copre.
Con la mente, subito vai a Venezia che nasce dall'acqua e la cupola è la cupola di San Marco (paragone ardito ma non così ardito)

Un ponte ti  porta sull'isola e dei blocchi bianchi, puliti e squadrati ti accolgono.
Ti pare un villaggio arabo ombreggiato dalle palme: già la luce, attraverso i 7 strati di acciaio diversamente modellati filtra, anzi gocciola sugli edifici e da un grande senso di freschezza. Siamo nell'oasi di Al Ayn, patrimonio Unesco.

Le finestre sono istoriate con aforismi di pittori, filosofi, scultori, poeti, scrittori: insomma tutto il nostro sapere è li che ti porta verso l'ingresso.
Entri e il portolano della cultura, ritmato da bacheche ti dice già dove ti porterà: è scritto nel pavimento.
La decorazione pavimentale è il filo rosso ed è sia elemento decorativo che filo rosso della cultura e tu segui il tuo personale filo rosso e vai e guardi ciò che ti interessa, ciò che ti stimola. 
Nel museo c'è tutto: arte, storia, filosofia, religione e tutto di tutte le culture di tutto il mondo.
Tu diventi il creatore del tuo cammino museale.

Ci vuole tempo per capirlo?  No, lo capisci subito.
Ci vuole tempo invece per vedere, seguire, immergersi nella bellezza a 360° dell'edificio, del museo, dei pezzi esposti che vanno dalla preistoria alla modernità!

Lo vedo solo io ciò che ho narrato? non credo!
E comunque.. provare per credere!

Vai e poi mi dirai.
Attendo i tuoi commenti perchè io ci sono andato e poi ritornato il mese scorso.
Sono rimasto ancor più rapito!