Islanda: cosa vedere?

Islanda: cosa vedere?

Cosa vedere in Islanda?
Ecco la domanda più classica, quella che ogni turista si pone e pone "a chi ne sa"  quando decide che vuole visitare tutto il meglio dell'Islanda.

I viaggi della semiotica non poteva non rispondere a questa domanda anche e soprattutto perché è stata la domanda che io stesso mi sono posto quando ho deciso che sarei partito per quella sperduta isola posta nell'Oceano Atlantico.

E quindi cosa vedere in Islanda?
Quale è l'attrazione più bella, quella che non si può perdere? A dire il vero non si può perdere nessun luogo dell'isola sono tutti bellissimi e tutti da vedere: del resto qualsiasi luogo in qualsiasi parte del mondo deve essere visto ed uno non è meglio dell'altro.

So bene che nei viaggi si cerca l'effetto Wow, quello che ti fa rimanere a bocca aperta e che ti fa scattare migliaia di fotografie che poi, magari, nemmeno ti ricordi più di avere scattato ma è pur vero che anche i Luoghi meno attraenti anche quelli più banali sono necessari per cercare di interpretare il paese decodificando i segni del messaggio secondo la nostra sensibilità e cultura che è l'insieme di esperienza accumulata nella vita.

Se parliamo di Islanda la prima cosa da sapere è che l'isola ha una superficie di 103.125 chilometri quadrati che corrisponde circa ad un terzo della superficie italiana e questo la colloca tra le isole grandi (il Regno Unito, inclusa l'Irlanda del Nord ha una superficie di circa 272.000 chilometri quadrati) e che sia grande ce se ne accorge fin da quando lasci l'aeroporto quando la lava e gli spazi aperti ti vengono incontro.

La sua caratteristica principale sono i Vulcani e la lava e il colore nero che, a secondo delle stagioni si unisce al bianco, al giallo dell'erba secca o al verde brillante di foglie e erba con qualche macchia di colore.
I paesaggi che dovrebbero essere una porzione finita di territorio qui sono infiniti e pare che l'orizzonte sia senza fine.
Anche quando vai in una penisola piccola, forse per effetto dell'aria, così tersa, il panorama è immenso.

Orizzonti così ampi io li ricordo nella savana africana e in Australia, nell'outback, dove il cielo pare lontano e l'orizzonte senza confini. 

Pertanto alla domanda cosa vedere la risposta è: tutto, devi vedere tutto e non esiste un modo migliore di altri. Visitare anche solo una minima parte dell'isola è una esperienza, un viaggio da compiere!

Ho percorso l'isola, sono andato in posti remoti ed ho visitato Reykjavik e la sua area urbana che si estende per 273 chilometri quadrati e che, sebbene non sia il mio ideale in quando preferisco il libero da edifici, gli spazi aperti, è da visitare.
Non so se sia da capire ma so che gli Islandesi, come tutti, lavorano e producono e la capitale è la maggiore opportunità di lavoro nel paese se non fai l'agricoltore o lavori nella pesca che, per altro, ai nostri giorni è affidata a lavoratori provenienti, per lo più, dalla Polonia o altri paesi comunitari.


Dove mi sono trovato maggiormente a mio agio? Personalmente nel Nord a Akureyri e dintorni. Perchè? ma perchè li il paesaggio è unico e l'aria fresca e trasparente ed i colori intensi. Non che in altre zone i colori non siano intensi, lo sono ovunque, ma perché lì i segni della natura, a me, piacciono di più.

Lo spazio che ho sentito più mio è la penisola di Vatnsnes che, tutte le guide turistiche indicano come luogo privilegiato per ammirare le foche.
Io in quella penisola di foche non ne ho viste (le escursioni per ammirare dal mare le foche partono da Hvammastangi) ma il periplo della penisola, su strada sterrata,  mi ha portato ad ammirare paesaggi unici  come dall'alto della fortezza di Borgarvirki che si eleva a 177 metri sul mare e domina una pianura fatta di rocce vulcaniche frantumate e spazzate dal vento e poi c'è la roccia, nera, bagnata dal mare nero di Hvitserkur che, dicono, assomigli ad un elefante (io non l'ho ravvisato) ma, di certo, non è questa la sua caratteristica principale.


E poi c'è il sud dell'isola verde e grandioso e ricco di cascate ma è il nord che mi ha preso l'anima: sedermi, da solo, in un luogo a volte trascurato dai visitatori ed avere alle spalle il mondo mi ha dato una pace ed una gioia difficilmente spiegabile.

Ciò che è certo è che bisogna alzarsi presto, uscire di casa e rientrare il più tardi possibile, senza limitarsi ,senza mai dire "sono stanco" ma solo dire: è scaduta la giornata.

Ed ora mi taccio perchè delle singole località ne parlerò a poco a poco, per non annoiare te che hai avuto la gentilezza di leggere fino a qui: in fotografia si vede il lago Myvatan ed i faraglioni, fragili colonne di lava.



 Visita Duomo Viaggi e Turismo (clikka su Duomo e ti si apre il collegamento) non troverai traccia del viaggio che accompagnerò a Luglio ma ci sono tanti viaggi e poi è dove lavoro io!