Eolie: incredibile vista dal monte Saraceno

Eolie: incredibile vista dal monte Saraceno

Il monte più alto di Vulcano è il monte Aria seguito dal monte Saraceno da cui si gode di una vista incredibile su tutte le isole (Alicudi, Filicudi, Salina, Panarea, Stromboli, Lipari e Vulcano) e sul cratere vulcanico del vulcano.

Al monte, o almeno fino a dove possibile è meglio salirci in auto: la salita dal porto, punto di riferimento/partenza, non è faticosa in sè ma noiosa: strada asfaltata percorsa da automobili e mezzi pubblici, non tanti a dire il vero, ma abbastanza da disturbare.

 

Io ho scelto di salire in auto (anche perchè ignoravo come salirci) fino al termine della strada. Da lì ci si incammina per una mulattiera, sterrata, verso la sommità del monte. 

La pendenza non è eccessiva: in alcuni punti è maggiore ma la strada è comoda ed è sufficientemente larga per prendere il tutto con calma.

Sali a testa bassa per contrastare la salita e non appena scollini e alzi lo sguardo si apre davanti ai tuoi occhi il bellissimo scenario della costa della Sicilia orientale con alle spalle i monti Peloritani e, sullo sfondo l'Etna che, quando lo vidi io, aveva un lungo pennacchio di fumo.

 

Indubbiamente rimani estasiato e ti dici: beh non ho sbagliato. prosegui lungo il sentiero che via via si stringe fino a che, dopo l'ultima curva, vieni sommerso e circondato da cardi in fiore!

Il color ciclamino è ovunque. Un mare di ciclamino tanto che ti domandi: "ora dove vado?" poichè i cardi coprono l'accesso al sentiero. 

Ma se guardi con attenzione il sentiero lo ritrovi.

 

Certo pensi che i cardi ti si attaccheranno ai vestiti e ti graffieranno le gambe ma, in verità, i cardi ti lasciano passare senza graffiarti o stracciarti le vesti.

C'è un momento in cui sei circondato dal colore viola e non vedi null'altro, né il mare né la terra né il vulcano. Vedi solo ciclamino!

 

Camminando i cardi si diradano e lasciano il posto alla vetta: dall'alto del monte ammaliato e circondato dalla distesa di cardi in fiore vedi il cratere del vulcano, poi il mare, poi le isole (tutte) e poi l'infinito.

 

Alcuni versi, scritti da Ferruccio Luppis all'inzio del '900 nella commedia "I Fasti Pomposiani" ben esprimo, per me, il pensiero estasiato davanti a tanta bellezza

 

Solleva gli occhi

nel cielo,

affonda il tuo cuor

nel mistero che si cela

fra le mura di questa Badia! 

(la commedia si svolge nell'Abbazia di Pomposa ndr)

Ascolta la divina armonia

che sorge 

(si odono canti nell'intorno della chiesa)

sulle note accordate

per l'amore dell'uomo e di Dio!

ascolta le note

che Guido (protagonista ndr) ha create

per recare

il cuore dell'uomo

all'intelletto di Dio!

 

 

Le parole di Ferruccio rendono perfettamente ciò che sentii allora: le note e la musica che fisicamente, sulla vetta, si sentono sono il soffio della brezza, le cicale e qualche belato in lontananza.

Poi inizia la discesa, semplice seppur pare impegnativa: si scende per un sentierino tra le erbe che poi si allarga in mulattiera ed infine in strada bianca circondata dalle ginestre in fiore e termina sulla strada asfaltata proprio di fronte alla caserma dei Carabinieri (riferimento topografico anche per chi volesse affrontare il cammino dal basso verso l'alto anzichè dall'alto verso il basso ma è più scenografico dall'alto verso il basso oltre che meno, fisicamente, impegnativo).

N.B. la caserma di carabinieri (e la cartellonistica) sono il riferimento per ingresso/sbocco del sentiero verso la vetta.

 

Buona salita alla vetta di monte Saraceno!