Cultura, ciarle e un tautogramma!

Cultura, ciarle e un tautogramma!

Botticino (Bs), 12 Febbraio 2023


Dove sta andando la nostra cultura?

Si sta modificando lentamente e naturalmente oppure è brutalmente e forzatamente modificata  verso la direzione di "cancelliamo tutto l’esistente" così siamo liberi con  libertà=sesso  e non libertà=partecipazione come cantava Giorgio Gaber (ascolta la canzone clikkando qui) che, mi accorgo solo ora, era talmente raffinato (o era un caso?) che il suo nome è un tautogramma.

 

Quindi la cultura ci rende liberi e siccome libertà=sesso  allora posso fare tutto ma, bada bene, se ti lasci andare a istinti non contemplati, sei un porco e bada bene che il porco è l’uomo che ha in mente il sesso che se lo pensa il maschio è male però se non lo faccio non sono libero e  se lo pensa è maschilista e avere rapporti col maschio è scandaloso perché il maschio usa violenza sulle donne anzi su tutti ma quando va in guerra e ammazza per difendere  il sacro suolo della patria è un eroe e la violenza, se di stato, non esiste più e comunque….

 

Insomma tutto e il suo contrario: una gran confusione.

E il periodo è così confuso che nemmeno il rifugiarsi nelle cultura è piacevole perché, se la ascolti ,la Cultura,  ti fa pensare e se pensi poi ti disperi anche se c’è un però: a volte una cultura semplice, una cultura che è mero esercizio linguistico, è piacevole.

 

Scrivo pertanto, qui sotto,  un mero esercizio linguistico scritto da… ahimè non so chi lo ha scritto. E tu chiedi: Come non ricordi? Ed io ecco come è andata:

 

il giorno 1 dicembre del 2022 nella sede di Regione Lombardia, sala Pirelli, furono distribuiti i premi Maria Dicorato (clikka  qui per capire cosa è)  ed io, conoscendo uno dei premiati (Federico Dell’Agnese) che ha ricevuto il premio sezione saggistica per il libro “Adamo in virtuality” edizioni Puntoeacapo sono andato alla cerimonia.

 

Federico è un artista a tutto tondo con una profonda (intendo interiorizzata e vissuta) cultura: ha scritto due libri “La Poiana bianca” opera prima e quello premiato (Adamo in virtuality).

Dipinge quadri mai banali anzi molto belli, in stile rinascimentale, in cui servendosi del figurativo esprime un secondo livello di arte il pensiero puro. Per dipingere utilizza varie tecniche ma la tecnica che preferisce e più raffinata e con cui si esprime al meglio è la tempera su tavola.

 

Come se non bastasse lo scrivere ed il dipingere Federico è anche musicista: è un, ottimo, compositore di musica polifonica; in internet si trovano molti dei suoi eleganti brani che, credo, lo descrivono molto bene.

 

Ma tornando alla sera del 1° dicembre accadde che una delle persone premiate fu una elegante e gentile signora che scrisse un breve racconto.

Mi dispiace di non ricordare il nome e non citarla e se mai la gentildonna dovesse leggere questo mio prego l’autrice di scrivermi: Le darò il meritato onore

 

Il racconto è un Tautogramma (tutte le parole iniziano con la stessa lettera) che l’autrice definisce  “mero esercizio linguistico” ma che è di più di un mero esercizio perché il testo, alquanto lungo, ha un senso compiuto ed è molto divertente.

 

Parlando con l’autrice mi disse che il tutto è partito da un esercizio linguistico fatto col nipote che poi è diventato un vero cimento culturale non certo facile tanto che è stato premiato.

 

Mi piacque e ne chiesi una copia: l’autrice me ne fece dono ed io la pubblico.  Ripeto che sono dispiaciuto di non poter dare merito a tanta grazia e capacità culturale.

 

C come CALABRO-CINESE

 

Convinta. Chiudo con Carmelo

 

Chiamo col cellulare. Cinque, cinquanta, cento chiamate. Cellulare chiuso.

 

Chiama casa:

 

Ciao. Cerco Carmelo”.

 

Chi cerchi?”

 

Cerco Curlo Carmelo

 

Cullo Cammelo?”

 

(Cinese? Che cavolo capisce?)

 

Consoci Curlo Carmelo?”

 

Celto Conosco. Cullo Cammelo cambiato casa”.

 

Come cambiato casa?” chiedo con curiosità

 

Casa centlo. Colso Como”.

 

(Cambiato casa? Che codardo!)

 

Cinese?” chiedo cautamente.

 

Celto, cinese. Chiamo CHENG. Come chiami?

 

Chiara”.

 

Chiala, combiniamo cena?”

 

Come cena? Con chi?” Chiedo confusa.

 

Cena Chiala con Cheng

 

(Caspita, come corre Cheng! Cosa cercherà? Chiudo?...Continuo?...Cosa conviene? Converrà cascarci?)

 

Certo, chiamami con calma. Ci conto! Ciao, Cheng!”

(Che colpo! Chiudo con Carmelo, conquisto Cheng. Che caso curioso! Chissà cosa capiterà?)

 

Cheng chiama. Combiniamo cena calabro-cinese. Chiara cucinerà calabrese, Cheng cucinerà cinese.

 

Comunque, cucineremo col cuore!

 

Che cenetta coi controfiocchi!

 

Capocollo, ci-ma-ciu, caciomulo, chunjuan, cavolo cinese come contorno, Cirò, ciambrielli, cuzzupa.

 

Chiudiamo con champagne. Cin Cin!!

 

Che combinazione culinaria! Che combinazione Culturale!

 

Chiacchieriamo, ci conosciamo, concordiamo continui contatti: cinema, camminate, concerti, cene.

 

Che coinvolgimento! Certo, culture contrastanti: Cheng cinese, Chiara calabrese.

 

Cosa conta? Conta che ci comprendiamo, ci completiamo, condividiamo certezze, ci confrontiamo.

 

Consapevoli, combatteremo contro confini convenzionali, che crolleranno. Così come cadranno convinzioni consolidate.

 

Col cuore, costruiamo certezze che ci coinvolgono con complicità.

 

Che coppia!!

 

Chi ci credeva?

 

Cin Cin!!

 

 

E allora davvero.. Cin Cin cultura!