Blackout: non funzionano i social!

Blackout: non funzionano i social!

La fantascienza insegna: il primo segnale di qualche cosa che non va è che cadono le comunicazioni, per ore.

Nel frattempo, fuori, nel mondo che continua ad andare avanti, che non è isolato, il mondo va avanti e qualche cosa succede: un hackeraggio, un colpo di stato, un pareggiamento di conti ad altissimo livello un passaggio di miliardi di dollari da un conto all'altro o chissà cosa.

Oggi, 4 ottobre 2021 alle ore 17.40 sono saltate le comunicazioni! Whatsapp, facebook e instagram si sono fermati. Siamo alle 22,06 e il sistema non si è ripreso....
Cosa starà succedendo?

Di certo ci è stata somministrata una lezione: siamo dipendenti, mentalmente, dai social: senza ci pare di essere tagliati fuori, isolati da quel mare magnum che è la comunicazione mondiale.
Forse non ce ne importa nulla dei post che passano ma il loro fluire, il flusso di queste informazioni che nemmeno leggeremo mai, ci rassicura.

Sapere che posso comunicare con un amico che è a Los Angeles e che quando è qui a 100 metri da casa mia nemmeno mi considera mi tranquillizza mi fa sentire amato e parte del mondo.
Ora sono 5 ore che le comunicazioni sono sospese e ci sentiamo, o almeno io mi sento, una nullità, un impotente, un abbandonato, un poveretto che non può dire agli amici, beh amici ai whatsappauti come me, che ci sono, che sono vivo anche solo con una faccina buffa o un ciao!

Non sono più nessuno: non posso connettermi. e' brutto... una strana sensazione.
Quasi mi tocca andare a svegliare il vicino per dirgli ciao.. io esisto (cosa che diciamo con un messaggio) e quasi inizio a riutilizzare il telefono e parlare alle persone.

Dall'introduzione della messaggistica ci siamo (o mi sono) imbruttiti: non chiamo, non parlo, messaggio solo, coperto dall'anonimato di uno scritto.
Col messaggio ho più coraggio... alla fine ci si lascia con un messaggio oppure non si risponde ai messaggi e si comunica che: non sei nessuno, stai lontano dalla mia vita... vattene!

Ecco, oggi, abbiamo capito (o io ho capito) che siamo dipendenti dalla messaggistica, che siamo soli e che i rapporti, visuali e tattili, che abbiamo costruito negli anni sono quelli la realtà e non questo mondo che scorre!

Bella lezione: riprendiamoci la interazione diretta, il fluire della mia vita, l'interagire con gli amici e non con il flusso anonimo delle notizie che, ormai, consideriamo i nostri compagni di solitudine e che, si, ci hanno anche aiutato nei momenti più duri di solitudine casalinga durante la pandemia di marzo e aprile 2020 ma che ora sono da mettere in un cassetto riprendendo carta e penna e una voce.

Sursum Corda e re-impariamo a vivere con gli amici in carne ed ossa: un viaggio in compagnia è più bello!